lunedì 2 gennaio 2012

Nikon - Canon: ultimo round

Accade così, un giorno la tua compatta, o la tua bridge, comincia a pugnalarti alle spalle. Iso insufficienti, scarsa risoluzione, l'impossibilità acclarata di metter mano alle impostazioni pre-scatto: tramano alle tue spalle.
A quel punto si materializza nella mente del fotografo frustrato un catalogo di reflex che con fare suadente ti promettono libertà di espressione che di certo le loro cuginette più piccole non possono neanche immaginare.
Il bello viene proprio in quel momento, perché le reflex costano e si vorrebbe poter avere la massima resa dall'investimento importante che viene fatto.
Ci si comincia ad informare, cercando su internet, e i primi due nomi, totalmente egemoni nella rete e sul mercato, sono ovviamente quelli di papà Nikon e mamma Canon. Li distinguo così perché la disputa che da anni prosegue indisturbata nasce dal quesito a proposito dell'eventuale obbiettiva superiorità dell'una sull'altra; quesito che, allo stato attuale dei fatti, non sembra molto diverso dalla domanda che molti genitori fanno al proprio figlio da piccolo: "vuoi più bene al papà o alla mamma?".
Va da sé che papà e mamma sono cose differenti e ci si affida all'uno o all'altra a seconda delle circostanze, delle esigenze. Entrambi assolvono al ruolo di genitore, ma è innegabile che lo facciano in modo naturalmente diverso.
Trovo divertente questo parallelismo, anche se prima di stamattina avevo la netta sensazione che tra i due marchi avrei scelto senza dubbio quello paterno. Perché per puro caso la mia prima compatta (mi fu regalata) fu una Nikon e la fidelizzazione al marchio è passata per la sua buona resa, per l'abitudine al menu di gestione e alla disposizione dei comandi. Il passaggio a una bridge Nikon fu praticamente esente da traumi: non ci volle un periodo di adattamento ed era come se la mia compatta, da un momento all'altro fosse diventata più potente e più adatta a me.
Ora che anche la bridge (una L100 per la cronaca) mi sta stretta, ho messo da parte la cifra necessaria per passare ad una reflex entry level, puntando la D3100 Nikon senza neanche pensare che potesse esserci alternativa valida.
Per scrupolo però, perché solo i fessi non cambiano idea, vado a farmi un giro nei forum a tema, curioso di capire se la mia scelta fosse largamente condivisa da chi  il passo l'aveva già fatto. Niente di tutto questo.
Ho scoperto che il mondo dei fotografi si divide in 4 categorie: Nikonisti, Canonisti, Indipendentisti (come quelli delle presidenziali americane che votano per un terzo candidato destinato  alla sconfitta) e i Romantici.
I primi due ovviamente sono fermamente convinti che il marchio al quale sono fidelizzati vanti oggettivamente la supremazia tecnologica e tentano di supportare le loro tesi snocciolando numeri e citazioni da wikipedia su chi ha fatto prima, più e meglio cosa. Questi due non ti aiutano per nulla, tranne forse per il fatto che capisci che è meglio non far parte di nessuna delle due schiere.
I terzi ovviamente esagerano in senso opposto, affermando che ci sono marche decisamente migliori a minor prezzo, negando una superiorità tecnologica che i due "genitori" mi sembra abbiano effettivamente consolidato. Apprezzabile comunque che ci sia qualcuno che ti indichi una terza via, con alternative da non scartare necessariamente.
I Romantici invece, affermano di poter scattare anche con un tubo di cartone dello scottex al posto dell'obbiettivo, perché ciò che conta di più è l'uomo dietro il mezzo. Visione antropocentrica classica, che fa abbastanza danni nel mondo, ma che conserva un senso solo se pensiamo allo scatto come ad un atto intimo di creazione (cosa che effettivamente è).
Sono arrivato alla conclusione che ogni apparecchio, a seconda di ergonomicità e resa finale, può essere più o meno adatto a chiunque: un pò di tentativi di impugnatura, mira e scatto sono quindi fondamentali prima di passare alla cassa. In questo ha certamente un ruolo un'eventuale precedente esperienza con un sistema operativo piuttosto che un altro (ogni casa madre ne ha uno), a meno che non si accetti di pagare dazio perdendo un po' di tempo ad abituarsi alla nuova gestione del menu.
E' fondamentale sapere cosa si vuol fare del prodotto finito: una stampa di un'immagine su un cartellone di 24 metri quadri necessita di mezzi migliori rispetto a quelli utili ad un fotografo da Flickr.
Ma, soprattutto, se si è vittime di questa infinita diatriba tra marche, va assolutamente dissociato il discorso meramente tecnico, nel quale numeri e nozioni sono davvero importanti perché sono quantificabili, qualificabili e comparabili, dal discorso emotivo, che per sua natura è personale, intimo e certamente non estendibile.
Dopo aver letto tanti pareri quindi ho le idee molto più chiare su cosa comprare; e non perché un parere in particolare mi abbia colpito, ma solo perché nessuna opinione è risultata essere definitiva ed inconfutabile.
Spero che questa riflessione vi serva quanto è servita a me.

BriXx

P.S. (Un ringraziamento va certamente a Marco Cupri e al suo post sul tema. Ve lo consiglio sinceramente.)

2 commenti:

  1. Devo comprare una reflex!! Il punto esclamativo è necessario a sottolineare la necessità di farlo! Anche io ho seguito la tua stessa trafila e sono giunto alle stesse conclusioni... tanto lo so che quando la comprerò sarà solo perchè mi piacerà ;-))

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  2. Che poi...è il tipico problema di chi l'acquisto se lo suda un po'. Ho conosciuto persone a cui sono state regalate reflex che sono rimaste nelle loro scatole ed in qualche armadio, ad aspettare la profezia dei Maya inutilizzate. In bocca al lupo!

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